Con Liel Maghen e gli operatori di Medici Senza Frontiere ed Emergency.

Moderano Andrea Colamedici e Andrea Mei.

Nella Striscia di Gaza la devastazione non riguarda solo le case e le infrastrutture, ma tocca il cuore stesso della vita civile: gli ospedali. Reparti pediatrici bombardati, medici e infermieri costretti a operare senza anestesia, incubatrici spente per mancanza di elettricità, convogli umanitari bloccati ai confini. Chi lavora sul campo non descrive un semplice “stato di emergenza”, ma la sistematica distruzione delle condizioni minime di sopravvivenza: un genocidio che si consuma anche attraverso la negazione della cura. Le testimonianze raccolte da Medici Senza Frontiere ed Emergency mostrano la dimensione concreta della catastrofe, restituendo dignità alle vite che i numeri non raccontano. "Accanto a queste voci, è importante anche guardare oltre l’immediato, e domandarsi cosa significhi “vedere” e pensare un futuro possibile dopo la devastazione, senza distogliere lo sguardo dalla brutalità del presente". Un incontro che chiama ciascuno di noi a interrogarsi sul ruolo dell’opinione pubblica e sulla responsabilità della comunità internazionale davanti a un crimine che non può essere ignorato.

In collaborazione con

Traduzione simultanea degli ospiti internazionali