Intervista di Giulia Boero a Björn Larsson.
Con leggerezza e un’ironia che si fa aperta comicità, Björn Larsson propone i suoi temi classici, come il viaggio, lo sradicamento e il bisogno di libertà: dal mondo romanzesco dei mari a quello quotidiano e urbano del trasporto pubblico. E invita a riscoprire il valore nascosto delle esperienze ordinarie, trasformandole in occasione di riflessione e stimolo al pensiero critico. In Filosofia minima del pendolare, nato dall’osservazione dei viaggi quotidiani, con le loro attese, le ripetizioni e gli imprevisti, Larsson osserva le abitudini e le nevrosi dei pendolari, incluso se stesso, in traghetto, treno, bus, qualche aereo e migliaia di chilometri. In Essere o non essere umani esplora i confini dell’identità, il rapporto con la natura, la tecnologia e l’etica, interrogandosi su cosa significhi davvero, oggi, vivere da “esseri umani”. Un incrocio tra generi, un invito al viaggio, nelle geografie e dentro se stessi, lasciando spazio al seme dell’avventura: quando i venti del Nord soffieranno sull’Øresund e i traghetti saranno in balia delle onde, sarà facile ricordare altre burrasche.
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