Palazzo Rota Pisaroni
La cultura trasforma le città perché costruisce con esse utopie e immaginari: le potenzialità si risvegliano e le comunità, immerse tra sogni e bisogni, memorie e vocazioni, inventano il loro futuro. La cultura crea luoghi di scambio, propone metafore sociali e prototipi relazionali con cui possiamo esercitarci con il possibile, con l’errore, con l’altro. Con il non-ancora. La cultura tesse la capacità di predire in una trama di ripensamento e riscoperta, sorregge i desideri e rilancia i saperi: ci situa nello spazio concreto delle cose, offrendoci mezzi che dobbiamo vedere come reali punti di appoggio e soluzione. La cultura dota le città di senso di responsabilità riguardo alla effettiva realizzabilità dei progetti pensati per esse. Ecco allora che cambiano: sono in grado di ospitare l’altro, di curare e di curarsi; imparano a divenire essendo presenti a se stesse.
Dialogo tra Agostino Riitano e Marinella Senatore
Conduce Paola Pierotti
In collaborazione con