Teatro Gioia
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Il fondatore della letteratura russa moderna, Puškin, aveva un censore speciale, lo zar Nicola primo. Non poteva pubblicare niente che non fosse stato letto e approvato da Nicola. Nicola aveva fatto istituire, dalla polizia segreta, un ufficio i cui funzionari avevano il compito di controllare i movimenti di Puškin. Jurij Lotman si stupisce del fatto che questo ufficio è stato chiuso anni dopo la morte di Puškin. Ci son stati dei funzionari del governo russo il cui compito è stato, per anni, seguire un morto. Ora, mi sembra innegabile che la censura è un segno del fatto che lo stato ha paura, della letteratura, e quando dalla casa editrice russa AST mi hanno fatto sapere che avevano quasi finito di tradurre il mio romanzo su Anna Achmatova ma che, per pubblicarlo, avrebbero dovuto censurarlo, io, devo dire, sono stato anche contento, un po’. Quando poi una persona mi ha detto che, se avessi accettato gli interventi censori, sarei stato un complice di Putin io ho pensato Ma davvero?
Lectio di Paolo Nori