Palazzo Gotico
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“Una volontaria sospensione dell’incredulità”. Vivendo, siamo aperti a un futuro che non conosciamo ma che desideriamo grazie alla nostra capacità di immaginazione. Senza immaginazione non c’è attesa e neanche preparazione per il possibile. Senza immaginazione non riusciamo ad essere pronti per la vita, né possiamo avere fiducia. Perché noi siamo abituati al «probabile», a quello che le nostre menti suppongono che, statisticamente parlando, possa accaderci o accadere in generale. Abitiamo il «prevedibile». Invece, spesso ci manca l’immaginazione del «possibile», che a volte viene confinato nel mondo dell’utopia. Non siamo abituati ad abitare nella possibilità, come invece recita un verso di Emily Dickinson: I dwell in possibility. Abbiamo allora bisogno di un ritrovato «realismo» che rompa i nostri schemi e che ci apra a immaginare un mondo diverso: «fare nuove tutte le cose», come si legge nell'Apocalisse.
Lectio di Antonio Spadaro